G.T.A.
Grande traversata delle Alpi
Descrizione generale
La Grande Traversata delle Alpi (GTA) è un itinerario escursionistico a livello regionale piemontese, articolato su una rete di sentieri e di posti tappa, cioè di punti d'appoggio intermedi per il pernottamento. La GTA nasce alla fine degli anni Settanta su iniziativa di un gruppo di appassionati escursionisti intenzionati a promuovere un diverso turismo alpino, ispirato all'esperienza francese della Grande Traversèe des Alpes: un turismo a piedi, che permettesse una più approfondita conoscenza del territorio attraversato, privilegiando le zone meno valorizzate dal turismo tradizionale. Da questo comitato promotore nacque l'associazione Grande Traversata delle Alpi, con sede a Torino, che inizialmente sperimentò alcune tappe nelle valli valdesi e in Val Susa; l'itinerario si estese in seguito a tutte le valli piemontesi, permettendo così la traversata dalla Valle Tanaro fino all'Ossola. Alla realizzazione della GTA hanno contribuito Comuni, Comunità montane, la Regione Piemonte e le Province di Torino e Cuneo, oltre a numerosi volontari. Il percorso complessivo della GTA forma un itinerario di circa 1000 km , un grande trekking delle montagne piemontesi che può essere percorso da sud a nord o viceversa. Sul sentiero base si innestano numerosi percorsi ad anello che consentono di approfondire la conoscenza di una zona particolare. Ogni tappa della GTA comporta dalle cinque alle otto ore di marcia, di norma su mulattiere e facili sentieri che permettono di passare di valle in valle valicando i passi più accessibili. I sentieri sono identificati da una segnaletica bianca e rossa e anche da bandierine metalliche che riportano il logo GTA. Al termine di ogni giornata di marcia gli escursionisti trovano ad accoglierli una struttura ricettiva della GTA (o, in alcuni casi, rifugi del Club Alpino Italiano): si tratta del «posto tappa». Situati per lo più in piccole borgate o alpeggi, i posti tappa offrono accoglienza per una o due notti, dispongono di un locale cucina o della possibilità di consumare pasti a prezzo convenzionato. Nell'assegnazione dei posti, gli escursionisti che compiono il percorso della Traversata hanno la precedenza; tuttavia, nei mesi estivi, dopo le 20 i posti potranno essere assegnati ad altri. Nel posto tappa si dovrà osservare il silenzio dalle ore 22 alle ore 6. La conservazione del posto tappa è affidata agli escursionisti. Prima di ripartire si deve avere cura di riattare le cuccette, piegare le coperte, spazzare i locali, chiudere il gas e spegnere il fuoco. Per evitare sovraffollamenti, i gruppi numerosi che effettuano la Traversata sono tenuti a prendere preventivi accordi con i proprietari o i gestori dei posti tappa. Il periodo più indicato per effettuare la GTA va da luglio a settembre: in questo periodo i posti tappa sono tutti aperti e, di norma, non vi è più neve sui passi più elevati. Nei mesi di giugno e ottobre è possibile percorrere dei tratti della GTA ma è necessario informarsi preventivamente circa l'apertura dei posti tappa e, specie in giugno, sulla transitabilità dei valichi.
Il sentiero delle nove borgate
Curiosità e notizie storiche
Ricerche storiche documentano che tutte le nove borgate erano esistenti ed abitate durante tutto l'anno - inverno compreso - già a partire dalla prima metà del 1600.
1. CHIARDOLETTA In un atto notarile del 1625 sta scritto: "una pezza di prato situato alla Chiardoletta " Nel 1814 alla Chiardoletta abitavano 14 famiglie e gli abitanti erano 65. Attualmente è disabitata. La Chiesa di Sant'Anna è del '17.
2. GULASSI, chiamato un tempo VOLPATIN Il foresto di Golassi è documentato a partire dal 1646 poiché compare in un documento contabile. Era abitato tutto l'anno. C'era un forno. Ora esistono pochi ruderi.
3. SERRE BOUISOUN In un documento del 1702 è possibile leggere: "Dare caseggi nel luogo detto Serre Bausun contenenti stalla, fenera e solaio con una grande pezza di prato e campo intorno con cinque bruschi d'api". La sua presenza è documentata a partire dalla prima metà del 1600.
4. SERRE NA TURIER Nel 1814 nel foresto viveva tutto l'anno una famiglia composta da 10 persone. E' documentato a partire dalla metà del 1600.
5. SERRE BIANCO Nel 1814 c'erano 17 famiglie e 82 persone. Anticamente era diviso in due borgate: Serre Bianco Soprano e Serre Bianco Sottano dotate di forno. Un documento del 1614 dimostra con chiarezza che era abitato stabilmente tutto l'anno.
6. MORIGUONE DEL FOUNS Nella prima metà del 1600 detto anche FORESTa DEI TURCHI è stato abitato fino al 1988 (Margherita).
7. MORIGLIONE CHIESA, detto anticamente ERO Un testamento del dicembre 1610 prova che almeno a partire da quel tempo era abitato stabilmente tutto l'anno. L'area di Moriglione, comprendente anche Peset e Micolau nel 1814 ospitava 36 famiglie e 224 persone. La chiesa di San Lorenzo è documentata a partire dal 1686.
8. PESET DI MORIGUONE Si tratta di un gruppo di case ormai diroccate abitate almeno a partire dal 1600 circa.
9. MICOULAOU di MORIGLIONE La frazione merita una citazione poiché nel 1814 in essa viveva una grande famiglia patriarcale formata da 21 persone: i due anziani genitori, i tre figli e le tre nuore e 13 giovani, nove maschi e nove femmine. Il nucleo famigliare era dedito alla pastorizia e possedeva 10 bovini, due bestie da soma e 257 tra pecore e capre.
Dati generali
Dislivello di salita: circa 300 ma
Tempo di percorrenza: 3.00/3.30 ore circa (adattabili secondo le vostre disponibilità di tempo con delle varianti)
Segnaletica: tacche giallo/rosse.
Descrizione: Raggiunto il parcheggio posto all’inizio dell’abitato, comodamente raggiungibile entrando in paese dal secondo ingresso provenendo da valle, iniziate la passeggiata incamminandovi verso il centro di Sambuco, la piazza Municipale e la chiesa della Madonna del Roccassio. Lasciato l'edificio di culto alla vostra destra, proseguite sulla via asfaltata laterale in direzione della vicina segheria (in prossimità della quale la strada si fa sterrata) verso il vallone della Madonna. Raggiunto il primo ponte in legno che attraversa il rio della Madonna, troverete un cartello che indica la prima borgata del percorso: la “CHIARDOLETTA”. Per raggiungere questa frazione potete scegliere di seguire la rotabile o il sentiero immerso nel bosco di noccioli. Entrambi affrontano il dislivello di 300 m arrivando ai 1432 m della borgata. Attraversate le poche case, percorrete il sentiero in lieve discesa sino ad incrociare il percorso GTA (P34). Dopo un’ulteriore breve discesa, si attraversa nuovamente il Rio della Madonna. A questo punto vi troverete alla partenza di uno dei vecchi canali d'irrigazione e del costeggiante sentiero. Il canale era, in realtà, poco di più di un fosso che portava l'acqua del rio Madonna alle varie frazioni per irrigare campi terrazzati e prati. Seguendo l'antico camminamento incontrerete i ruderi del “FOUREST DE GOULASSI” (1322 m): di qui il sentiero sale fino al canale superiore e, proseguendo a mezza costa, giunge alla borgata “SERRE BOUISOUN“ (1341 m) per raggiungere, poco dopo, il “SERRE NATURIER” (1365 m). Da qui si può scegliere di seguire la rotabile o il sentiero per proseguire verso il “SERRE BIANCO” (1413 m). Si consiglia di percorrere il sentiero per l'incantevole panorama che ci offre sull'abitato di Sambuco! Per raggiungere Moriglione il sentiero ci conduce al fondo del Vallone ove è consigliata una sosta sulle rive dello spumeggiante rio Bianco. Risalendo, si arriva a “MORIGLIONE DEL FONDO” (1324 m). In questa borgata è vissuta fino al 1988 un vero e proprio personaggio di Sambuco: Margherita, una donna forte e coraggiosa che scelse, nonostante i disagi, di vivere sola lontano da ogni comodità. Proseguendo si giunge a “MORIGLIONE SAN LORENZO” (1414 m.). A questo punto sono possibili due alternative: - portare a termine il vero e proprio anello delle nove borgate con una discesa verso Sambuco che vi porterà a toccare “PESET” e “FOUREST MICOULAOU”, attraversare il rio Bianco e i prati dietro il cimitero di Sambuco per poi ricondurvi al parcheggio di partenza; - ritornare a Sambuco via Pietraporzio, percorrendo il sentiero dell’ecomuseo della pastorizia, molto panoramico, sino alla frazione Castello, scendendo lungo la via asfaltata sino a Pietraporzio, costeggiando, oltrepassato il ponte, il lago della diga e proseguendo sulla pista sterrata che in inverno viene utilizzata come pista per lo sci di fondo. Questa variante vi impegnerà per circa 2 ore.